LA VALUTAZIONE DELLE AZIENDE IN CRISI Un percorso ragionato nel Market Approach tra norme, sfide e prassi professionale

Valutare un’azienda in crisi non è mai un esercizio meramente tecnico. È piuttosto un percorso che richiede attenzione, sensibilità e consapevolezza del contesto, perché dietro ai numeri ci sono storie di impresa, scelte difficili e speranze di riscatto.

In questo articolo approfondiamo l’applicazione del Market Approach alla valutazione di imprese in crisi, coniugando il quadro normativo con le interpretazioni più rilevanti e le esperienze maturate sul campo. Un viaggio tra dati, metodo e umanità professionale.


1. Il contesto normativo: un quadro in evoluzione

La normativa italiana ha subito negli ultimi anni una profonda trasformazione, culminata con l’entrata in vigore del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.lgs. 14/2019). Questo nuovo impianto legislativo pone al centro l’attenzione alla tempestività della rilevazione della crisi e alla responsabilità nella sua gestione.

Nel contesto di una procedura negoziale, un piano attestato o una ristrutturazione del debito, la valutazione dell’azienda non è un esercizio facoltativo: serve a dimostrare la convenienza economica dell’operazione rispetto all’alternativa liquidatoria. In altre parole, il valore stimato dell’impresa non deve essere solo “ragionevole”, ma anche utile per prendere decisioni.

Le norme, tuttavia, non impongono una metodologia specifica. Sta al valutatore scegliere lo strumento più adatto, motivando con cura la propria scelta in funzione delle condizioni aziendali e degli obiettivi valutativi.

BOX DI APPROFONDIMENTO – I PRINCIPI DI VALUTAZIONE OIV SULLE AZIENDE IN CRISI

Gli OIV (Organismi Italiani di Valutazione) raccomandano un approccio attento e differenziato per le aziende in crisi. Tra i principi chiave:

  • Valutare la sussistenza della continuità aziendale prima di scegliere il metodo.
  • Utilizzare metodi misti e approcci multipli quando il contesto è incerto.
  • Documentare in modo rigoroso le assunzioni e i criteri correttivi adottati.
  • Evidenziare il ruolo del valore economico del piano (ex art. 87 CCII) nei giudizi di convenienza.

2. Il Market Approach: potenzialità e presupposti

Il Market Approach si basa su un’idea tanto semplice quanto potente: il valore di un’azienda può essere stimato osservando i prezzi di aziende simili, effettivamente scambiati sul mercato. È un approccio empirico, fondato sulla logica del confronto: se aziende simili valgono “x” in base a certi multipli (ad esempio EV/EBITDA, P/E), anche l’azienda oggetto di valutazione potrebbe valere qualcosa di simile.

È un metodo molto utilizzato nelle operazioni di fusione e acquisizione, e in generale nelle valutazioni di aziende in funzionamento. Tuttavia, quando la continuità è compromessa o seriamente minacciata, le sue fondamenta si fanno fragili.


3. Le criticità nell’applicazione alle aziende in crisi

Apparentemente, applicare il Market Approach a un’azienda in crisi potrebbe sembrare poco sensato. Ma nella realtà quotidiana, ci si trova spesso a chiedersi: “Esistono transazioni simili? C’è modo di capire cosa il mercato paga, anche in contesti di difficoltà?”
La risposta è: sì, ma con moltissima cautela.

Vediamo alcune criticità ricorrenti:

  • Comparabilità ridotta: le aziende in crisi non sono facilmente comparabili. Non solo per dimensione o settore, ma per la peculiare fragilità che le caratterizza. I multipli di mercato disponibili sono costruiti su aziende in going concern e con livelli di rischio contenuti: condizioni che una realtà in difficoltà spesso non rispetta.
  • Effetti distorsivi dei multipli: anche quando si trovano transazioni su aziende distressed, i multipli possono essere fortemente influenzati da fattori extra-economici: urgenza della cessione, contesto giudiziario, interesse strategico dell’acquirente. Sono numeri “sporchi”, difficili da pulire.
  • Scarsità di dati affidabili: a differenza delle società quotate, le transazioni su aziende in crisi sono raramente pubbliche e ben documentate. Questo rende difficile costruire un campione solido da cui trarre multipli attendibili.

💡 BOX DI APPROFONDIMENTO – ESEMPI DI MULTIPLI SU AZIENDE IN CRISI

  • Nel settore della ristorazione, alcune operazioni in ambito pre-concordatario hanno evidenziato multipli EV/EBITDA inferiori a 3x.
  • In ambito retail, i multipli di ricavi (Revenue Multiples) possono scendere sotto 0,2x, specialmente in presenza di stock rilevanti e scarsa marginalità.
  • Attenzione: in molti casi il valore è determinato più dal capitale circolante netto o dagli asset che dai flussi reddituali.

4. Il ruolo del professionista: equilibrio tra metodo e contesto

In situazioni di crisi, il valore assume connotati diversi. Non è più solo il valore attuale dei flussi futuri, ma diventa una misura del potenziale di recupero, della capacità di risanamento, della fiducia nel piano industriale.

Il professionista che affronta una valutazione con approccio di mercato in questi contesti deve muoversi con intelligenza e cautela:

  • Integrare il Market Approach con il metodo patrimoniale o reddituale.
  • Riconoscere che il valore di mercato è spesso quello che un investitore è disposto a pagare per il rischio che si assume.
  • Applicare sconti o correttivi motivati (per rischio specifico, illiquidità, perdita di continuità).
  • Documentare ogni scelta metodologica, rendendo trasparente il processo valutativo in sede di verifica giudiziale o attestazione.

5. Esperienze dal campo: tra dati e dinamiche reali

Nella pratica professionale, il Market Approach può risultare efficace in alcuni casi specifici:

  • Cessione di rami aziendali in procedure concorsuali, con benchmark interni.
  • Operazioni di M&A su aziende in crisi, in cui gli investitori valorizzano più il potenziale che la situazione corrente.
  • Ristrutturazioni con immissione di capitale esterno, dove i valori emergono dalla negoziazione tra le parti.

In tutti questi casi, la valutazione non è mai un esercizio isolato, ma parte di un processo più ampio: di risanamento, di trattativa, di ricostruzione.


Conclusioni: tra tecnica, etica e responsabilità

Valutare un’azienda in crisi secondo il Market Approach non è impossibile, ma è una scelta che va fatta con prudenza, conoscenza e rispetto per la complessità della situazione.

Non ci sono formule magiche. C’è, invece, un mestiere da esercitare con metodo e con empatia: ascoltando le storie dietro i bilanci, interpretando i segnali del mercato e scegliendo, di volta in volta, il percorso più utile per aiutare l’impresa a rinascere o a chiudere con dignità.

Nel mezzo tra i numeri e le persone, tra la norma e la prassi, il professionista è chiamato ad essere tecnico, interprete e guida.

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