Il 27 ottobre 2023 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il nuovo regolamento europeo 2023/2411 per la protezione delle indicazioni geografiche dei prodotti artigianali ed industriali (il “Regolamento”): si tratta di una novità eccezionale per le imprese italiane, che contribuirà a proteggere e rafforzare la visibilità soprattutto delle piccole-medie imprese che producono prodotti artigianali di alta qualità correlati alle regioni di appartenenza.
Si premette che un’indicazione geografica (IG) è sostanzialmente l’indicazione afferente al prodotto, concernente la provenienza dello stesso da una determinata area geografica e ha lo status di diritto di proprietà intellettuale. Le indicazioni geografiche titolate oggi conosciute dal nostro ordinamento sono disciplinate da alcuni regolamenti che conferiscono protezione unitaria in tutto il territorio dell’Unione Europa. Nello specifico, attualmente, l’Unione Europa dispone di norme relative alla protezione di vini, bevande spiritose (grappe, liquori, etc..), prodotti alimentari e altri prodotti agricoli.
Pregio del nuovo Regolamento sarà quello di tutelare, a livello europeo, i prodotti industriali e artigianali, come gioielli, prodotti tessili, vetro, porcellana e altri, che vengono associati alle regioni e alle competenze dei produttori. Ne deriva che, prodotti come il vetro di Murano, il tweed del Donegal, la porcellana di Limoges, le posate di Solingen, il gioiello di Vicenza e il marmo veronese potranno beneficiare del nuovo regime di protezione.
Giova precisare che attualmente ogni Paese dell’Unione Europea ha adottato dei sistemi di protezione diversi per difendere e tutelare i loro beni immateriali. I produttori, infatti, si affidano ai marchi e/o alle norme sulla concorrenza sleale. Tuttavia, il ricorso alla protezione del marchio non consente ai produttori di prodotti industriali e artigianali di certificare a livello di Unione il legame tra qualità e origine geografica che individua le qualità attribuite a specifiche competenze e tradizioni locali.
Si tratta, pertanto, di un importante traguardo verso la valorizzazione del saper fare non solo delle straordinarie imprese italiane, ma anche del nostro territorio. La nuova proposta aiuterà, senza dubbio, le imprese a internazionalizzare i loro prodotti e migliorerà la visibilità sui mercati dei prodotti artigianali e industriali autentici a vantaggio dei consumatori.
Nel Regolamento risulta evidente la volontà di snellire e semplificare la procedura di registrazione che risulta articolata su due fasi, la prima a livello nazionale e la seconda, finalizzata alla valutazione e all’approvazione della richiesta di registrazione, gestita dall’ Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO). Nel dettaglio, nella prima fase i produttori dovranno presentare le loro domande di IG alle autorità designate degli Stati membri. Le autorità a livello nazionale le valutano, conducono la procedura nazionale di opposizione e, se la valutazione ha esito positivo, presentano una domanda all’EUIPO. La seconda fase prevede che l’EUIPO, esamina le domande, conduce una procedura di opposizione a livello mondiale e adotta una decisione, concedendo o rifiutando la protezione.
Una volta adottata la decisione di registrazione, l’EUIPO iscrive nel registro dell’Unione il nome registrato, la classe, il Paese o i Paesi di origine del prodotto. Da notare che sarà possibile ricorrere ad una richiesta diretta all’EUIPO anche per gli Stati membri che non dispongono di una procedura di valutazione nazionale in atto. Un’altra novità è che i produttori potranno presentare un’autodichiarazione di conformità dei propri prodotti alle specifiche di produzione, che deve essere rinnovata ogni tre anni. Uno dei vantaggi è che la procedura di domanda e registrazione UE sarà digitalizzata al fine di ridurre l’onere amministrativo.
Un’ulteriore novità è che sarà istituito dall’EUIPO un nuovo sistema di informazione e segnalazione anche dei nomi a dominio per le IG dei prodotti artigianali e industriali, che fornirà ai richiedenti un ulteriore strumento digitale come parte del processo di applicazione per meglio tutelare e far valere i loro diritti sulle IG ed un registro elettronico delle IG accessibile al pubblico per fornire un accesso diretto e rapido alle informazioni su tutte le IG registrate.
Gli estratti ufficiali del registro dell’Unione delle indicazioni geografiche per i prodotti artigianali e industriali costituiranno prova della registrazione della IG. Come per i marchi di impresa, pertanto, tali estratti ufficiali potranno essere utilizzati come certificati autentici in procedimenti amministrativi e/o avanti i tribunali competenti.
Inoltre, ai sensi dell’art. 6 del Regolamento, per beneficiare della protezione IG, il prodotto deve:
(a) essere originario di un luogo, di una regione o di un paese specifico;
(b) possedere una qualità, una reputazione attribuibile alla sua origine geografica;
(c) almeno una delle sue fasi di produzione deve aver luogo nella zona geografica definita.
Ancora, più nel dettaglio, il nuovo sistema di protezione delle IG per i prodotti artigianali e industriali fornirà ai consumatori informazioni affidabili sul luogo di produzione, nonché sulle caratteristiche specifiche e la qualità di tali prodotti. Ciò gli consentirà di riconoscere più facilmente l’autenticità dei prodotti e di fare scelte più informate.
Il nuovo quadro giuridico, infine, potrà aiutare alla valorizzazione e protezione dei prodotti artigianali e non che vengono realizzati in Italia con un forte legame al territorio. Sarà fondamentale sia per l’identificazione del territorio stesso, ma soprattutto, per la tutela del vero “Made in Italy”. Con questo Regolamento sarà consentito finalmente agli artigiani di certificare il legame tra la qualità e l’origine geografica.
Uno degli obiettivi dichiarati dall’UE è, infatti, proprio il sostegno allo sviluppo delle regioni europee, in particolare quelle rurali, al fine di incentivare in particolare le micro, le piccole e le medie imprese affinché investano in prodotti autentici che puntino a “mercati di nicchia”. La nuova proposta è senza dubbio coerente con la politica industriale dell’UE il cui obiettivo è costruire un mercato unico più forte per la ripresa dell’Europa stessa. La protezione delle IG per tali prodotti porterà a una maggiore innovazione e maggiori investimenti nell’artigianato, aiutando gli artigiani e i produttori, specialmente i piccoli produttori, a promuovere e tutelare il loro know-how tradizionale a livello dell’UE, nel rispetto delle norme dell’UE in materia di concorrenza. Senza dimenticare che la proposta di Regolamento è volta anche ad agevolare le azioni di contrasto ai prodotti contraffatti, compresi quelli venduti online.
Non resta che attendere il 1° dicembre 2025 – quando il Regolamento sarà applicabile – così da toccare con mano la portata innovativa della novella.