Riepiloghiamo le ultime novità riguardanti il tanto atteso Piano Transizione 5.0, delineato nell’articolo 41 del Decreto legge “Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza” (decreto PNRR), recentemente approvato dal Governo. Il piano, composto da ben 21 commi, rappresenta un passo significativo verso l’implementazione delle politiche industriali orientate all’innovazione per le imprese italiane. In questo articolo, ti forniremo una panoramica delle principali disposizioni e benefici offerti dal Piano Transizione 5.0.
BENEFICIARI
Il piano è destinato a tutte le imprese che effettuano nuovi investimenti in strutture produttive, promuovendo progetti innovativi che portano a una riduzione dei consumi energetici. Non ci sono restrizioni in termini di forma giuridica, settore, dimensione o regime fiscale, escludendo solo le imprese in difficoltà finanziaria o sanzionate
BENI STRUMENTALI E PIANO TRANSIZIONE 4.0
L’accesso all’incentivo richiede un investimento in beni strumentali materiali e immateriali previsti negli allegati A e B del Piano Transizione 4.0. Questi beni devono essere parte di progetti di innovazione che portano a una riduzione dei consumi energetici. L’allegato B include ora software, sistemi, piattaforme o applicazioni per l’intelligenza degli impianti, garantendo il monitoraggio continuo dei consumi energetici e l’efficienza energetica.
INCENTIVI PER AUTOPRODUZIONE E AUTOCONSUMO
Il Piano dedica risorse significative alle energie rinnovabili, in particolare ai pannelli fotovoltaici. Le risorse sono distribuite tra beni strumentali, autoconsumo e autoproduzione, e formazione. Sono previste maggiorazioni per pannelli fotovoltaici ad alta efficienza, con un incentivo potenziale fino al 63%.
FORMAZIONE
Le imprese possono beneficiare di spese per la formazione del personale, purché siano finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica. Queste spese sono ammesse entro il 10% degli investimenti effettuati nei beni strumentali, fino a un massimo di 300 mila euro.
ALIQUOTE
Le aliquote del credito d’imposta variano in base alla percentuale di riduzione dei consumi energetici ottenuta dall’investimento. Sono previste tre fasce di incentivi in relazione al grado di riduzione, con un massimo del 45%.
CALCOLO DEL RISPARMIO ENERGETICO
Il calcolo del risparmio energetico richiede un’analisi annuale dei consumi, facendo riferimento all’esercizio precedente agli investimenti. Per le imprese di nuova costituzione, il risparmio energetico viene calcolato rispetto a consumi medi annui di uno scenario controfattuale.
CONTROLLI E CERTIFICAZIONI
Le imprese dovranno produrre certificazioni ex ante e ex post, oltre a comunicazioni al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Le certificazioni devono essere rilasciate da un valutatore indipendente e attesteranno l’ammissibilità e il completamento degli investimenti. Sono previsti controlli da parte del Ministero e, in caso di accertamenti, sarà il Ministero a provvedere al recupero dell’importo.
COME SI FRUISCE DELL’INCENTIVO
Il credito d’impresa può essere utilizzato tramite compensazione tramite F24 presentato nel canale dei servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. L’uso del credito d’impresa non può essere ceduto o trasferito. La fruizione dell’incentivo deve iniziare entro il 31 dicembre 2025